È un inno da utilizzare nel tempo di Quaresima ed in particolare nella I domenica, con una specifica predilezione per quelle del ciclo A. La sua struttura musicale lo rende adatto come canto di ingresso, ma anche come canto di meditazione, contemplazione e ringraziamento.
È un canto da eseguire all’unisono con buona e chiara pronuncia, sforzando il coro a prendere fiato unicamente alla fine di ogni verso e non prima per evitare di rendere il bel testo incomprensibile. Si faccia attenzione a non renderlo mai pesante, ma snello, sciolto, leggero, cantando sulla parola e svincolandosi da una ritmica metronomica e fredda.
Una melodia non scontata che si libra con facilità conservando l’intelligibilità testuale. Apprezzabile il lavoro compiuto nel mettere la musica a servizio del testo con un attento equilibrio armonico e melodico. Sebbene la linea melodica non rimanga subito impressa, questa crea attenzione, concentra su di se l’interesse, la tensione. L’alternanza di movimento e distensione dona il giusto bilanciamento ad un canto che non suscita mai noia.