Colui che prega chiede a Gesù di santificarlo, salvarlo, inebriarlo, lavarlo, fortificarlo, esaudirlo, nasconderlo, di rimanere sempre con lui, difenderlo dal diavolo e di potergli andare incontro.
In questa preghiera il significato della parola “anima” è vicino a quello di “cuore”. C’è una sequenza di termini ripresi dalla liturgia eucaristica: anima, corpo, sangue, divinità, acqua, passione.
Vi si possono inoltre ritrovare dei richiami evangelici:
«Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.»(1 Ts 5,23)
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice dell’anima che essa è unita al corpo al punto da formare con questo un tutt’uno in ogni sua parte.
Generalmente si consiglia di recitare la preghiera lentamente, con una seria e matura riflessione, riguardo alla Rivelazione di Gesù; nella preghiera di adorazione comunitaria si può sostituire il «me» con «noi», sottolineando la comunione in spirito e verità con la grazia del Suo Corpo mistico.